Naturalmente nessuno ha vere risposte da darti, semmai abbiamo tutti domande da porre, quesiti su quesiti. Se non li avessimo saremmo già in meditazione.
Come introduzione non c’è male. Sono spiacente con “nick”, che solo per aver adoperato lo pseudonimo “salius” ha cominciato a credere di esserlo divenuto davvero (parlo di me stesso). E questo è uno dei primi scogli per chi si accinge a meditare, distinguere il soggetto che desidera da colui che osserva. Ma in effetti non c’è nessuno che osservi, siamo sempre noi, è solo un gioco di specchi, riflessi su riflessi che si rifrangono attraverso gli innumerevoli stati d’animo cui siamo, in modo apparentemente inevitabile, soggetti. Rendersi conto di tutto questo è già, di per sé, meditazione.
La meditazione non è una tecnica. I metodi sono degli artifici che servono soltanto a far si che la meditazione, il silenzio temporaneo della mente, il suo relax, possa accadere. Bene, forse ora posso tentare di risponderti.
Quesito
Sto affrontando la meditazione sulla base di ciò che ho letto qua e la da solo. Ti chiedo: ci sono delle controindicazioni, pericoli, rischi riguardanti i consueti equilibri mentali?
Risposta
In linea di massima è preferibile, specialmente dapprincipio, farsi guidare. Non preciso chi possa farlo perché sono scelte individuali. Discrimina bene, tutto qui!
Se invece preferisci applicarti da solo considera il fatto che la meditazione è, innanzitutto, rilassamento. Quindi, se ti attieni a questo criterio e non hai problemi pregressi, non dovresti incontrare difficoltà.
Quesito
Inizio la meditazione osservando il mio respiro … ma ecco il primo scoglio. Mi sembra infatti che ponendo l’attenzione su di esso avverta di respirare forzatamente … non è più una cosa naturale … se persisto la situazione migliora, ma è molto difficile.
Risposta
L’oggetto primario d’attenzione non dev’essere necessariamente il flusso spontaneo del respiro. Qualche esempio. In un primo momento rivolgi la tua attenzione, sempre in modo delicato e non aggressivo, alla postura. Siedi, su uno sgabello, un cuscino, assumi una posizione consona, schiena ben dritta. A questo punto riuscirai a sentire anche il respiro. Ebbene presta attenzione a tutto ciò che si presenta, di volta in volta, nella tua sfera di coscienza. Non negare nulla. Accogli tutti gli stimoli. Siano essi pensieri, suoni, stati d’animo, cerca di trattarli con imparzialità. Ogni cosa proviene dall’esistenza, o dal divino. Non v’è nulla che sia negativo, ma nemmeno allettante. Rimani equanime, per lo meno durante questo breve frangente meditativo. Pochi minuti dedicati essenzialmente a rilassarti quando ne hai davvero bisogno.
Quesito
Ho iniziato a sperimentare la meditazione da pochissimo tempo (alcune settimane e non quotidianamente) … ma quando mi accingo nasce in me un sentimento di fretta … un qualcosa che mi dice: “… dai sbrigati! Per ora basta …” Oppure “… ma quanto deve durare questa meditazione? Sarà abbastanza così? … “… questi pensieri non fanno altro che distogliermi dalla mia concentrazione … anche qui: dove sbaglio?
Risposta
Vale quanto su. Con la precisazione che la meditazione non è concentrazione. Dapprincipio, durante i primi frangenti, può capitare di dover disciplinarsi. Ad esempio, se si è ancora eccitati, coinvolti o inseguiti dagli innumerevoli pensieri che accompagnano il tran tran quotidiano, dai suoi ritmi esasperanti che spesso non prevedono pause degne di tal nome, è indispensabile un po’ di autocontrollo. Ma solo per un breve lasso. Poi il relax procederà da sé, perché non è uno scopo da raggiungere, un ulteriore risultato da perseguire, è la conseguenza del fatto di esserci riavvicinati – momentaneamente quanto spontaneamente – a noi stessi. Noi ci predisponiamo, la natura farà il resto.
Quesito
… mi capitano istanti – brevissimi – nei quali percepisco un “vuoto” …
Risposta
Il vuoto dipende, a mio avviso, dal fatto che hai forzato l’attenzione senza rispettare i tuoi ritmi naturali. Il vuoto di per sé non esiste, è solo assenza di pensieri a cui succede, quasi immancabilmente, un senso di pienezza, di energia. Ma è meglio sedere limitandosi ad osservare il mare, o il cielo fisico, o l’apparente buio dietro gli occhi. Quindi l’essenza si schiuderà gradualmente, quando i tempi saranno maturi, clima e stagione appropriati, vedremo senz’altro, così come dicono i maestri spirituali di tutti i tempi, pesci volare e uccelli nuotare … Ehm, che non mi sia sbagliato?